Papigno, il paesaggio nei dintorni del borgo
- Appartenenza oggetto
- Altrui
- Categoria
- Disegno
- Nazione, Regione, Provincia
- Francia
- Luogo di conservazione
- Parigi, Musée du Louvre
- Materia e tecnica
- matita su carta
- Autore
- Barbot, Prosper (Nantes, 1798 - Chambellay, 1877)
- Datazione
- sec. XIX/ 1827
- Dimensioni
- cm 39 x42,7
Descrizione breve
Prosper Barbot iniziò la sua carriera artistica come architetto. Diplomatosi nella section d’architecture dell’École des Beaux-Arts, compì un primo viaggio in Italia fra il 1280 e il 1822. Al suo ritorno in patria entrò nell’atelier di Louis-Etienne Watelet, abbandonando l’architettura per dedicarsi alla pittura di paesaggio eden plein air. In compagnia del maestro e di Jules Cogniet tornò in Italia nel 1826, per trattenervisi fino al 1828. L’imponente corpus di disegni realizzati nel corso di questi due viaggi è confluito nelle raccolte del Louvre: dieci album fattizi, sei (gli album 1-5, 10) a raccogliere il Voyage d’Architecture del primo soggiorno, quattro (album 6-9) a raggruppare i fogli del Voyage de peinture realizzati durante il secondo viaggio.
Sono 24 i disegni di Barbot dedicati a luoghi della val ternana: Narni, Terni, Papigno. Essi sono distribuiti all’interno degli album n. 2 (sette disegni), 3 (sette disegni) e 7 (dieci disegni); furono pertanto realizzati in momenti diversi. Barbot visitò questa zona dell’Umbria sia nel corso del primo viaggio sia durante il secondo. Grazie alle iscrizioni presenti su alcuni fogli dell’album n. 7 sappiamo che l’artista lavorò a Narni e Papigno nei mesi di luglio e agosto del 1827.
Questo disegno appartiene all’album n. 7 ed è iscrittoPapigno. Août1827. Dopo il soggiorno a Narni, l’artista prosegue il proprio viaggio, fermandosi nella zona di Terni e Papigno. Il piccolo borgo arroccato sulla cima del colle e i boschi dei dintorni sono protagonisti di ben sette disegni dell’album, che attestano il fascino esercitato da questo luogo sugli artisti. Questo foglio in particolare è dedicato al solo dato naturale: con cura e attenzione, Barbot ritrae il paesaggio selvaggio e scabro della zona, nell’alternanza di roccia e vegetazione, cercando di fermare sulla carta il gioco di luce e ombra all’interno della gola montuosa.
Bibliografia
Bibliografia essenziale: /.
Bibliografia essenziale sull’artista: Di Teodoro 2000; Martorano 2004.