Pittura nella Valle ternana
Fra Sette e Ottocento l’Italia è protagonista di un importante capitolo di storia dell’arte. Artisti provenienti da varie parti d’Europa, nel nostro paese per studiare le rovine antiche e i capolavori dei maestri del Rinascimento, sono folgorati dalla bellezza del paesaggio e dalla luce mediterranea. Escono così dai loro atelier e iniziano a dipingere en plein air, a diretto contatto con la natura, innescando un processo di ricerca che, modificando la visione e le tecniche pittoriche, aprirà verso soluzioni innovative e moderne.
Le loro opere, conservate in musei e collezioni private sparse per il mondo, costituiscono uno straordinario patrimonio artistico, che ci riconsegna l’immagine di un’Italia del sogno, magica e meravigliosa.
Alcune zone della penisola sono teatro privilegiato di questo racconto: Roma e la sua campagna, i piccoli centri dei colli laziali, Napoli e la Sicilia, la valle ternana con la Cascata delle Marmore e il Ponte di Augusto a Narni.
Il progetto “I luoghi ritrovati di una valle incantata”, ideato da Franco Passalacqua, vuole riportare alla luce e diffondere la conoscenza di questa ‘storia d’Italia raccontata da occhi stranieri’. Si propone di utilizzare le opere eseguite in questa zona dell’Umbria per promuovere la conoscenza del territorio e la valorizzazione e tutela del paesaggio.
Il progetto coinvolge i Comuni di Terni e Narni e si avvale della collaborazione della Fondazione Carit e della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria. Vi partecipano studiosi come Anna Ottani Cavina, Marcella Culatti, e lo stesso Franco Passalacqua.
Il progetto prevede: la creazione di un archivio virtuale delle opere, fruibile gratuitamente e di facile consultazione; la realizzazione del film-documentario La valle incantata; la costruzione di un Museo diffuso dei Plenaristi, che riporti il pubblico nei luoghi in cui gli artisti hanno dato vita ai loro dipinti.
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