Papigno, paesaggio della valle del Nera

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Appartenenza oggetto
Altrui
Categoria
Acquerello
Nazione, Regione, Provincia
Regno Unito
Luogo di conservazione
Londra, Christie's (asta 10 luglio 2014, lotto 201)
Materia e tecnica
matita e acquarello su carta
Autore
Smith, John "Warwick" (Irthington, 1749 - Middle Sex, 1831)
Datazione
sec. XIX/ 1794
Dimensioni
cm 13 x 19,1

Descrizione breve

John Smith deve l’appellativo di “Warwick” al suo mecenate George Greville, secondo conte di Warwick, il quale, colpito dal talento del giovane, nel 1775 si offrì di pagargli un soggiorno formativo di cinque anni in Italia. Nel nostro paese l’artista risiederà a Roma e Napoli, traendo grande profitto dal sodalizio e dagli stretti rapporti di amicizia con altri pittori inglesi in Italia negli stessi anni: William Pars, Thomas Jones, Francis Towne. In questo periodo egli evolverà rapidamente, orientandosi verso uno stile sempre più pittorico ed essenziale nelle forme, e sperimentando una stesura densa e corposa del colore, quasi a rivaleggiare con gli esiti degli oli su carta. Rientrato in patria nel 1781, l’artista continuerà a lavorare come acquarellista, perdendo però in creatività e assestando la sua produzione sulla replica, un po’ ripetitiva, dei soggetti italiani.

Grazie alle testimonianze scritte pervenute, e alle puntuali datazioni che compaiono in alcuni fogli suoi e degli amici, possiamo datare il soggiorno di “Warwick” Smith in val ternana al 1781, sulla via del ritorno il Inghilterra in compagnia di Francis Towne.

Il foglio, passato in asta da Christie’s nel 2014 in pendant con una veduta di Cortona, risulta inscritto sul verso The approach to the Cascade of Terni/ J Smith 1794. Si tratta dunque non di una rappresentazione eseguita en plein air, ma di un acquerello finito, completato una volta rientrato in patria a partire da disegni e schizzi eseguiti dal vivo. Papigno torna dunque protagonista di una veduta dell’artista, questa volta non utilizzato come quinta laterale di un’ampia raffigurazione della val ternata, come osserviamo nell’opera oggi al Courtauld Institute di Londra, ma incastonato nello scenario delle pendici di roccia che, scavate dal corso del Nera, conducono alla cascata delle Marmore. Il punto di vista adottato dal pittore è lo stesso scelto da altri artisti, quali François Keiserman e John Robert Cozens, a denotare la fortuna del soggetto, più volte replicato in opere destinate al mercato turistico. A differenza delle valenze sublimi conferite da Keiserman alle sue raffigurazioni, negli accentuati tagli chiaroscurali e nell’enfasi posta sulla natura scabra e selvaggia della zona, Warwick Smith si sofferma in una descrizione minuta e dettagliata del paesaggio, resa con una materia corposa, che sottrae all’acquerello i caratteri evanescenti per dare solida forma strutturale alla roccia e alla vegetazione. Accurata nelle diverse gradazioni di verde sottolineate dalla luce, l’immagine coniuga la lucida resa del paesaggio con una intonazione garbatamente edenica e sentimentale.

Bibliografia

Bibliografia essenziale: /.

Bibliografia essenziale sull’artista: Onghi 1998-1999; Onghi 2000-2001; Ottani Cavina, Calbi 2005, pp. 304-305.