Piediluco, veduta dalla chiesa di Santa Maria del Colle

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Appartenenza oggetto
Altrui
Categoria
Acquerello
Luogo di conservazione
Collezione privata
Materia e tecnica
acquerello su carta
Autore
Roesler Franz, Ettore (Roma, 1845-1907)
Datazione
sec. XIX/ 1877
Dimensioni
cm 28 x 19

Descrizione breve

I genitori di Ettore Roesler Franz erano proprietari dell’Hotel d’Allemagne di piazza di Spagna a Roma, residenza di personalità illustri quali Goethe, Stendhal, Winckelmann. Cresciuto dunque in un ambiente cosmopolita, a 19 anni Ettore viene assunto come segretario presso il consolato britannico, dove stringe amicizia con il console Joseph Severn. È quest’ultimo a introdurlo alla tecnica dell’acquerello, e a suscitare in lui l’amore per l’arte e la rappresentazione del paesaggio. Fondatore nel 1875 della Società degli Acquarellisti romani, riuscì ad affermarsi a livello internazionale grazie ai suoi contatti e alle sue frequentazioni. La sua memoria si lega soprattutto alla serie di 120 acquerelli intitolata Roma sparita (Roma pittoresca/ Memorie di un’era che passa) realizzata fra il 1878 e il 1896: suggestionato dalla lettura di Ruskin e del suo The Stones of Venice, il pittore vi raffigura, con piglio realistico, luoghi e gli angoli della capitale in procinto di scomparire a causa del suo rapido ammodernamento.

Sulle orme degli artisti che soggiornano nel nostro paese nel corso dell’Ottocento, anche Roesler Franz fu sedotto, oltre che dalla Città Eterna, dalla sua campagna e dai dintorni, in particolare da Tivoli e la sua cascata. Opere e lettere documentano la presenza dell’artista in val ternana a più riprese fra il 1874 e il 1880. Narni e Piediluco sono i luoghi più raffigurati.

Il foglio, datato 6 ottobre 1877 e siglato in basso a destra ERF, ritrae una veduta presa dal sagrato della chiesa di Santa Maria del Colle a Piediluco. La composizione mostra una costruzione sapiente nell’alternanza dei piani e nell’equilibrio delle linee compositive. Con cura minuziosa, il pennello dell’artista si sofferma nella descrizione delle pietre nelle loro differenti cromie, dei cespugli e delle zolle d’erba, mentre più semplificata risulta la stesura del pigmento che ritrae i monti sullo sfondo. La scelta insolita del soggetto, che accantona la più tradizionale veduta del lago per soffermarsi su un angolo anonimo del borgo, sottolinea l’attenzione di Roesler Franz verso i luoghi diruti, in procinto di scomparire, e il valore documentario della sua opera.

Bibliografia

Bibliografia essenziale: /.

Bibliografia essenziale sull’artista: Roma e la campagna 1984; Sisi 2003, pp. 334-335; Paesaggi della memoria 2007.