Piediluco, Site d’Italie, Soleil levant

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Appartenenza oggetto
Altrui
Categoria
dipinto
Nazione, Regione, Provincia
Stati Uniti d'America
Luogo di conservazione
Los Angeles (CA), J. Paul Getty Museum
Materia e tecnica
olio su tela
Autore
Corot, Jean-Baptiste-Camille (Parigi, 1796-1875)
Datazione
sec. XIX/ 1839
Dimensioni
cm 63,5 x 101,3

Descrizione breve

Corot trascorse un soggiorno di tre mesi nella zona fra Papigno e Narni, dal luglio al settembre del 1826, durante il suo primo viaggio di formazione in Italia. La produzione di oli e disegni di questo periodo è considerata uno dei momenti più felici della sua esperienza di pittura en plein air.

Il dipinto, firmato e datato 1839, costituisce uno delle due opere finite oggi conosciute in cui si colgono echi dell’olio su tela con il lago di Piediluco eseguito durante questo soggiorno. Il quadro venne realizzato in pendant con una seconda tela (Un soir, paysage, anch’essa oggi al Getty Museum) raffigurante un barcaiolo sulle rive di un lago al tramonto. Nell’accostamento delle due opere Corot mostrava di ispirarsi all’illustre precedente della pittura di Claude Lorrain e alle sue raffigurazioni di medesimi soggetti indagati in diverse ore del giorno e condizioni di luce. Quello cui l’artista dà vita è un vero e proprio paesaggio neoclassico, ispirato alle opere di Nicolas Poussin: suddivisa in due parti complementari, la composizione affianca a un primo piano, dominato da una verde radura chiusa sullo sfondo dalle rovine di un antico tempietto, il secondo piano di un lago lontanante in profondità. Ed è nella definizione di questo lato sinistro del dipinto che torna in gioco la raffigurazione giovanile di Piediluco, perdendo il suo carattere di veduta di un sito italiano specifico per ammantarsi di valente evocative ed emozionali. Nell’accostamento di placidi armenti, villani in atteggiamento festoso, natura rigogliosa, rovina antica e luce dorata, Corot ricrea sulla tela un’immagine dell’Italia come luogo edenico ed idillico di lirica armonia.

Bibliografia

Bibliografia essenziale: Corot 1996, pp. 234-235.