Papigno (?), il bosco nei pressi del borgo

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Appartenenza oggetto
Altrui
Categoria
Dipinto
Nazione, Regione, Provincia
Danimarca
Luogo di conservazione
Copenaghen, Thorvaldsen Museum
Materia e tecnica
olio su tela
Autore
Bassi, Giambattista (Massalombarda, 1784 - Roma, 1852)
Datazione
sec. XIX/ 1824
Dimensioni
cm 68 x 61,5

Descrizione breve

Romagnolo d’origine, formatosi all’Accademia di Belle Arti di Bologna, Giambattista Bassi si trasferì a Roma nel 1810, vincitore di una borsa di studio di tre anni. Non lasciò mai più l’urbe, dedicandosi alla pittura di paesaggio. Le opere più riuscite si datano al decennio 1816-1826, vivificate dalla frequentazione di artisti europei quali Chauvin, Voogt, Teerlink, insieme ai quali egli si iscrive nelle file del paesaggio romantico degli albori; negli anni successivi, le numerose richieste legate al mercato turistico lo vedono scadere in rappresentazioni più stereotipate e di livello inferiore.

Le date del soggiorno romano e i contatti con il milieu internazionale di artisti presente in città devono aver spinto Bassi a percorrere gli itinerari, divenuti consueti, nei dintorni di Roma, verso l’Umbria e il sud Italia, alla ricerca di un contatto più diretto con il paesaggio e la natura italiana. Non sappiamo esattamente quando il pittore soggiornò in val ternana, ma un dipinto ora a Copenaghen, dal soggetto più volte replicato nel corso della vita dell’artista, è del 1816, e, se si accetta come plausibile l’ipotesi qui presentata sull’identificazione del luogo raffigurato, costituisce dunque un ante quem per datare il soggiorno nella zona di Terni.

Questa tela fu acquistata da Bertel Thorvaldsen, lo scultore danese ammiratore delle opere di Bassi, ed è ora conservata a Copenaghen. Difficile sciogliere la riserva sul soggetto, generalmente descritto come Sentiero nel bosco. Vista però la proposta qui avanzata di riconoscere nella serie di vedute di Copenaghen, Milano e Ravenna la rappresentazione di una radura nei boschi di Papigno, e data la fama delle foreste che circondavano il piccolo borgo umbro, protagoniste di opere di altri artisti quali Verstappen e Blechen, è plausibile che, anche in questo caso, si tratti del medesimo luogo. L’opera è firmata e datata G.B. Bassi studio sul vero 1824. Come nel caso dell’altro olio a Copenaghen, l’iscrizione mira a sottolineare il voluto rifarsi del pittore alla realtà, l’immersione nel mondo naturale, ritratto senza cadere negli stereotipi compositivi codificati dalla tradizione neoclassica o dall’immagine pittoresca e folkloristica del belpaese. La natura, osservata con limpidezza ottica, è protagonista assoluta del dipinto: la figura che compare in lontananza, intravista e di dimensioni minuscole, enfatizza il carattere imponente e maestoso degli alberi, la valenza sublime però stemperata dalla luce a macchia, tipicamente mediterranea, che penetra nella verzura. Luogo reale, conosciuto e osservato con attenzione, seppur nella fedeltà descrittiva esso viene trasposto sulla tela dando respiro al vissuto intimo dell’artista e all’evocazione di un luogo appartato e solitario. In questo assottigliarsi del confine fra visione oggettiva e rifrazione emotiva risiede il carattere romantico della pittura di Bassi.

Bibliografia

Bibliografia essenziale: Thorvaldsens 1975, p. 191; Nicosia 1985, pp. 118-119 n. 17; Di Majo, Jørnaes, Susinno 1989, pp. 268-269.

Bibliografia essenziale sull’artista: Nicosia 1985.