Narni, alberi
- Appartenenza oggetto
- Altrui
- Categoria
- disegno
- Nazione, Regione, Provincia
- Germania
- Luogo di conservazione
- Monaco di Baviera, Karl & Faber (asta 8 novembre 2013, lotto 334)
- Materia e tecnica
- penna e inchiostro marrone su carta
- Autore
- Fries, Bernhard (Heidelberg, 1820 - Monaco di Baviera, 1879)
- Datazione
- sec. XIX/ 1840
- Dimensioni
- cm 29 x 41,3
Descrizione breve
Di quasi vent’anni più giovane del celebre fratello Ernst, Bernhard Fries studia pittura prima a Karlsruhe poi a Monaco di Baviera. La condizione agiata della famiglia gli consente, al pari di quanto aveva fatto il fratello, di intraprendere diversi viaggi di studio, in Francia, Austria, e in Italia, una prima volta fra il 1838 e il 1842 e una seconda negli anni 1843-1846. Dopo il fallimento della banca paterna nel 1860, si trasferisce definitivamente a Monaco, dove lavora come pittore realizzando un ciclo di vedute italiane influenzate dalla pittura di paesaggio di Carl Rottmann.
Al pari del fratello, anche Bernhard Fries ha dedicato il periodo del soggiorno italiano allo studio dal vero sia dei luoghi più celebri del nostro paese sia dei loro dintorni, soffermandosi spesso a riprendere nei suoi fogli dettagli anche insignificanti che colpivano la sua fantasia di artista, mettendo a punto un ricco repertorio sia per l’allenamento della mano sia come messe di spunti da utilizzare nel corso della realizzazione dei suoi quadri finiti.
Dalle iscrizioni sui disegni pervenuti sappiamo che Bernhard Fries lavorò nella campagna romana e in Umbria (Perugia, Narni, Papigno) nell’estate del 1840.
Il foglio battuto all’asta a Monaco di Baviera nel 2013 reca inscritto in basso a destra: Narni. Come in diversi altri disegni realizzati dal pittore in questa zona, egli non si sofferma su dettagli del borgo o del paesaggio già iconograficamente consolidati nella tradizione delle vedute del nostro paese, ma sembra particolarmente interessato alla rappresentazione della vegetazione locale. In questo caso, delineati in modo sommario il sentiero e i colli, fissa con maggior cura la forma dell’albero e restituire col tratteggio il gioco chiaroscurale della chioma.
Bibliografia
Bibliografia essenziale: /.
Bibliografia essenziale sull’artista: Bénézit 1966, vol. IV, p. 530; Saur 1992-, vol. 45 (2005), pp. 194-195.