Narni, il ponte di Augusto

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Appartenenza oggetto
Altrui
Categoria
Acquerello
Nazione, Regione, Provincia
Regno Unito
Luogo di conservazione
Wiltshire, Stourhead, National Trust
Materia e tecnica
acquerello, lumeggiature a gouachesu quattro fogli di carta incollati
Autore
Ducros, Abraham Louis Rudolphe (Moudon, 1748 - Losanna, 1810)
Datazione
sec. XVIII/ 1786-1789 ca.
Dimensioni
cm 78 x 113

Descrizione breve

Louis Ducros appartiene alla nutrita schiera di pittori che fecero dell’Italia il loro ‘luogo di elezione’. Svizzero, dopo essersi formato da autodidatta sullo studio dei pittori fiamminghi, nel 1776, ”stanco di copiare”, si trasferisce in Italia, per lavorare dal vero a contatto diretto con la natura. Stabilitosi a Roma, dal 1780 riesce ad imporsi come pittore di paesaggio sul mercato del Grand Tour grazie soprattutto alla collaborazione con l’incisore Giovanni Volpato. Louis Ducros è l’autore delle vedute acquerellate di grande formato che Volpato traduce in incisioni al tratto poi colorate dalla bottega: un prodotto che conosce grande successo di pubblico e larga divulgazione. La collaborazione sancisce la fama di Ducros e apre le porte alle committenze più alte, prima fra tutte per importanza quella del nobile inglese Richard Coalt Hoare, signore di Stourhead nel Wiltshire e pittore a sua volta, che acquisterà numerose opere dell’artista.

Roma, Abruzzi, Napoli, Malta i soggetti protagonisti delle sue raffigurazioni, in consonanza con le tappe del viaggio in Italia a queste date. Immancabili le rappresentazioni della val ternana, dal ponte di Augusto alla cascata delle Marmore ai dintorni di Papigno(sono dieci, fra disegni e acquerelli, i fogli dedicati a soggetti ternani conservati al museo di Losanna). Difficile datare il soggiorno di Ducros in questa zona, dato il riutilizzo costante di uno stesso motivo anche a distanza di anni. Indizi vari lo fanno collocare negli anni Ottanta del Settecento: al 1785 si data una rappresentazione della cascata delle Marmore per Lord Breadalbane, ad anni poco successivi la testimonianza di un contadino all’architetto E. Weinbrenner che ricorda la presenza di Ducros nella regione.

Questo è uno degli acquerelli entrati nella collezione di Richard Coalt Hoare. Nella sua dimora nel Wiltshire, oggi adibita a museo, sono ben quattro i dipinti dedicati da Ducros a questa regione italiana su richiesta del suo committente, che la apprezzava molto e che vi soggiornò più volte fra il 1786 e il 1789. È stato ipotizzato che il pittore accompagnasse il gentiluomo durante uno di questi viaggi, ma non si hanno riscontri.

Nella rappresentazione di un soggetto molto frequentato dagli artisti Ducros sceglie di adottare un punto di osservazione meno scontato della più tradizionale inquadratura centrale del ponte. Egli costruisce la composizione secondo un taglio angolare, collocandosi in una posizione ravvicinata che enfatizza le dimensioni monumentali delle rovine antiche. La vegetazione selvaggia che funge da quinta laterale sinistra, il contrasto ombra luce fra primo e secondo piano, e il cielo ‘temporalesco’ conferiscono all’insieme un’intonazione drammatica, che evidenzia la predilezione dell’artista per la descrizione di una natura sublime e grandiosa.

Un'altra versione della veduta è transitata sul mercato antiquario romano nel 2015.

Bibliografia

Bibliografia essenziale: Souvenir 1982, p. 26 n. 27; Ducros 1987, p. 90.