Terni, la cascata della Marmore

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Appartenenza oggetto
Altrui
Categoria
Dipinto
Nazione, Regione, Provincia
Stati Uniti d'America
Luogo di conservazione
James Mackinnon Collection
Materia e tecnica
olio su tela
Autore
Denis, Simon Joseph Alexander Clément (Anversa, 1755 - Napoli, 1813)
Datazione
sec. XVIII/ XIX
Dimensioni
cm 74 x 60

Descrizione breve

Nato ad Anversa, all’età di vent’anni Simon Denis si trasferisce a Parigi, dove conosce Jean-BaptisteLebrun, che diviene suo mentore e protettore. Grazie al suo aiuto Denis è a Roma già nel 1782, dove stabilisce scambi proficui soprattutto con il milieu di artisti francesi. Come altri artisti stranieri, egli sceglierà di non rientrare in patria e di fermarsi in Italia. Documentato nella capitale ancora nel 1803, l’artista si trasferisce a Napoli, dove nel 1807 è pittore di corte di Giuseppe Bonaparte.

Gli studi degli ultimi venti anni hanno gettato nuova luce sull’attività di questo pittore come pleinariste, figura di primo piano nello sviluppo della pittura di paesaggio dal vero e punto di riferimento per molti artisti che soggiornano in Italia alla fine del XVIII secolo. È certo, documentato dagli appunti sui suoi taccuini e dai diari dei viaggiatori, che anch’egli abbia compiuto le escursioni tipiche nei colli laziali e nei dintorni di Roma, esercitandosi a contatto con luoghi e soggetti celebri. La val ternana è stata certo luogo di soggiorno o di più escursioni: all’interno del corpus di opere del pittore venduto all’asta da Sotheby’s a Monaco nel 1992 figurano un taccuino e un lotto di disegni con rappresentazioni della cascata di Terni, del ponte e della cittadina di Narni; difficileperò stabilire in quale momento nell’arco cronologico che lo vede residente a Roma, fra il 1780 e il 1803 ca. Documenti d’archivio citano una veduta della cascata di Terni dipinta da Denis per la contessa Skawronsky, russa, intorno al 1799. Possiamo dunque considerare questa data un ante quem per la permanenza del pittore in questa zona dell’Umbria.

L’olio su tela in collezione Mackinnon non costituisce un esempio della produzione en plein air di Denis, piccoli oli su carta caratterizzati da una stesura veloce, abbreviata, sommaria, ma un momento successivo dell’attività lavorativa, quando, in studio, sulla base dei disegni e degli oli realizzati dal vero prendeva vita una raffigurazione più dettagliata e composta, in grado comunque di restituire la verità della natura e della luce italiane per un pubblico dal gusto aggiornato.

Se l’inquadratura adottata in questo caso dal pittore è tradizionale, con il consueto taglio verticale e il corso del Nera a guidare l’occhio della spettatore lungo i piani della composizione, è però evidente il rifuggire dell’artista da tentativi di idealizzazione, o da elementi ad effetto che esaltino la bellezza sublime dello spettacolo naturale. Più che dall’impeto e dal vapore delle acque, Denis sembra affascinato dagli effetti della luce italiana, qui radente, ad accendere di tocchi rossi e dorati le rocce e il verde della vegetazione. Un’immagine dunque ‘illuministica’, che del bozzetto mantiene la freschezza e la cura per la veridicità delle condizioni di luce.

Bibliografia

Bibliografia essenziale: Riopelle, Bray, Gere 1999, p. 77; Branchini 2002-2003, pp. 116-117 n. 41.

Bibliografia essenziale sull’artista: Branchini 2002-2003; Ottani Cavina, Calbi 2005, pp. 176-178.