Terni, la cascata della Marmore

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Appartenenza oggetto
Altrui
Categoria
Disegno
Nazione, Regione, Provincia
Italia
Luogo di conservazione
Roma, mercato antiquario (segnalato nel 2015)
Materia e tecnica
matita su carta
Autore
Denis, Simon Joseph Alexander Clément (Anversa, 1755 - Napoli, 1813)
Datazione
sec. XVIII/ XIX
Dimensioni
cm 37 x 23,4

Descrizione breve

Nato ad Anversa, all’età di vent’anni Simon Denis si trasferisce a Parigi, dove conosce Jean-BaptisteLebrun, che diviene suo mentore e protettore. Grazie al suo aiuto Denis è a Roma già nel 1782, dove stabilisce scambi proficui soprattutto con il milieu di artisti francesi. Come altri artisti stranieri, egli sceglierà di non rientrare in patria e di fermarsi in Italia. Documentato nella capitale ancora nel 1803, l’artista si trasferisce a Napoli, dove nel 1807 è pittore di corte di Giuseppe Bonaparte.

Gli studi degli ultimi venti anni hanno gettato nuova luce sull’attività di questo pittore come pleinariste, figura di primo piano nello sviluppo della pittura di paesaggio dal vero e punto di riferimento per molti artisti che soggiornano in Italia alla fine del XVIII secolo. È certo, documentato dagli appunti sui suoi taccuini e dai diari dei viaggiatori, che anch’egli abbia compiuto le escursioni tipiche nei colli laziali e nei dintorni di Roma, esercitandosi a contatto con luoghi e soggetti celebri. La val ternana è stata certo luogo di soggiorno o di più escursioni: all’interno del corpus di opere del pittore venduto all’asta da Sotheby’s a Monaco nel 1992 figurano un taccuino e un lotto di disegni con rappresentazioni della cascata di Terni, del ponte e della cittadina di Narni; difficile però stabilire in quale momento nell’arco cronologico che lo vede residente a Roma, fra il 1780 e il 1803 ca. Documenti d’archivio citano una veduta della cascata di Terni dipinta da Denis per la contessa Skawronsky, russa, intorno al 1799. Possiamo dunque considerare questa data un ante quem per la permanenza del pittore in questa zona dell’Umbria.

Questo disegno, recentemente transitato sul mercato antiquario romano, è da mettere in relazione con l’olio su tela in collezione Mackinnon. Costituisce pertanto un esempio prezioso per documentare le pratiche lavorative dell’artista. Il disegno, eseguito dal vero, en plein air, è caratterizzato da una stesura rapida, essenziale: pochi tratti di matita definiscono la costruzione dell’insieme, tracciano il contorno delle forme delle rocce e, con segno ondulato e qualche ombreggiatura, appuntano le zone in luce e in ombra. Su questa sorta di griglia, una fitta serie di appunti manoscritti registra il soggetto (Cascade de Terny) e la tavolozza da utilizzare nella realizzazione di una veduta a olio: rocce grigiastre a causa del vapore, fogliame biancastro rilucente, verde dorato… Colori che ritroviamo puntualmente utilizzati nel dipinto Mackinnon, veduta fedele e oggettiva che del bozzetto mantiene la freschezza e la cura per la veridicità luministica.

Bibliografia

Bibliografia essenziale: /.

Bibliografia essenziale sull’artista: Branchini 2002-2003; Ottani Cavina, Calbi 2005, pp. 176-178.